In questa guida spieghiamo come scegliere il migliore saldatore a stagno per le proprie esigenze.
Quando bisogna lavorare sui collegamenti elettrici stabili, sui circuiti elettronici e sulle schede con i circuiti stampati, perché si interrompe un collegamento o si rompe il circuito, per ristabilire il contatto bisogna creare un ponte a stagno. Un ponte che ricostruisca la parte mancante, oppure che ricolleghi, con una saldatura, gli estremi del filo. Per farlo occorre un saldatore a stagno, e il rocchetto di filo per saldare. Il filo è composto di piombo e stagno, e va scaldato con la punta del saldatore per farlo gocciolare sui cavi interessati, in modo che, quando si raffredda, si ristabilisca il contatto. Alcuni collegamenti sono abbastanza semplici da ricostruire, ed è sufficiente un saldatore senza grandi pretese, altri invece hanno bisogno di una attenzione particolare e, in questi casi, il saldatore deve avere le caratteristiche adatte. Vediamo allora come scegliere un saldatore a stagno in base alle caratteristiche e alle reali esigenze di lavoro.
Recensioni Migliori Saldatori a Stagno
Vediamo quali sono i migliori saldatori a stagno presenti sul mercato.
Saldatore a stagno professionale a stilo Ersa Multitip C25
Il saldatore a stagno professionale a stilo Ersa Multitip C25 rientra tra gli strumenti basilari per la saldatura a stagno dei componenti elettrici. ERSA è un’azienda leader del settore delle saldature, ed è un marchio molto solido e conosciuto in tutto il mondo.
Il saldatore a stagno Ersa Multitip C25 funziona con una normale linea elettrica a 230 Volt e dichiara una potenza nominale di 25 Watt. La temperatura massima, che la sua punta è in grado di esprimere, è di 450 gradi centigradi, che questo saldatore raggiunge in tempi molto brevi, e cioè in un minuto circa. Il saldatore a stagno professionale Ersa Multitip C25 è molto maneggevole, pesa circa 300 grammi, ed appartiene alla linea ERSA Multitip proprio perché ha la possibilità di montare punte diverse a seconda del tipo di lavoro da fare. Tutta la gamma dei saldatori stilo ERSA multipunte, infatti, presenta delle caratteristiche di grande flessibilità, estrema maneggevolezza grazie al peso ridotto, e un design unico e compatto.
Tra le sue caratteristiche c’è anche da considerare che. nonostante la distanza relativamente breve che c’è tra la parte schermata dell’impugnatura più vicina alla colonna con la resistenza e la punta surriscaldata, il calore che arriva alla mano non è eccessivo, e, anzi, questa si mantiene sempre abbastanza fresca, anche durante la saldatura. Questo saldatore a stagno, tra l’altro, fa parte di una serie che espone anche dei modelli meno potenti, e quindi, oltre al classico 25 Watt, si possono avere dei saldatori a 8 Watt e 15 Watt, adatti a realizzare punti di saldatura più precisi e di minore spessore, soprattutto sulle giunture, e per saldature di tipo medio, anche sulle strisce di distribuzione del segnale elettrico.
Le punte per la saldatura sono riscaldate internamente e il loro uso, combinato agli elementi di riscaldamento, realizzati con i termistori PTC insieme alle strisce di alluminio, consente una funzionalità costante, e una resa ottimale e prolungata.
Il prezzo, leggermente più elevato rispetto alla media del livello, è ampiamente giustificato dalla resa, e dalla durata, di questi saldatori a stagno professionali a stilo di ERSA, linea Multitip.
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Saldatore a stagno Gunlun 60 Watt
Quando si acquista un saldatore a stagno con l’obiettivo di fare dei lavori di saldatura di vario tipo, le soluzioni da valutare possono essere diverse. La prima, probabilmente la più comune, è quella di acquistare un saldatore di buona qualità, il più elastico possibile, e poi dotarsi dell’occorrente in base alle necessità. La seconda, più in linea con le abitudini di chi ha scelto di fare della saldatura a stagno un’attività costante, è quella di prendere, da subito, oltre al saldatore, tutta l’attrezzatura per saldare, anche per averla immediatamente a portata di mano. Una possibilità Gunlun, l’azienda costruttrice del saldatore a stagno omonimo, consente fornendo non solo il saldatore ma anche la confezione completa, dotata 17 pezzi. Oltre al saldatore, infatti, nella confezione è possibile trovare la pompa per le dissaldature, cinque punte multiple, il filo per la saldatura, il supporto per fermare i pezzi da saldare, da bloccare al banco di lavoro, corredato di spugna per la rimozione dei residui, la pinzetta e il taglierino per il filo, 2 segmenti di cavo e la borsa di trasporto in poliuretano.
Il saldatore lavora con una normale tensione di 220 V, raggiunge i suoi 60 Watt molto velocemente, e garantisce una temperatura estremamente stabile durante tutto il processo di lavorazione, consentendo affidabilità e risparmio energetico insieme. Il materiale di costruzione presenta un’ottima resistenza al calore, e l’ottima ventilazione del corpo saldante, in acciaio forato, permette di evitare situazioni di pericoloso surriscaldamento e conseguenti danni al supporto da saldare. Uno degli elementi, che fa di questo dispositivo una stazione di lavoro efficiente e completa è proprio il supporto portatile per saldare, completo di spugna per la pulizia, che consente di effettuare con molta tranquillità e sicurezza anche saldature particolarmente difficili, evitando scottature, alla mano che viene usata per tenere fermo il pezzo. Questo dispositivo infatti è molto utile per lavorare sui circuiti stampati, sui componenti elettronici degli elettrodomestici e delle attrezzature informatiche, i gioielli, insieme a tutte le piccole saldature domestiche, o gli interventi fuori casa, anche grazie alla comoda borsa da trasporto.
La manifattura del saldatore e dei suoi accessori è di ottima qualità, tanto che la stessa pompa dissaldante è molto maneggevole, è realizzata in alluminio, ed è in grado di sopportare una pressione barometrica abbastanza elevata, per garantire il risucchio veloce dello stagno liquefatto. La versione Superior di questo saldatore a stagno Gunlunè dotata di una punta in più rispetto alla dotazione del modello base, ed ha anche una notevole resistenza agli urti accidentali.
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Saldatrice a stagno MKC WS-937
MKC WS-937 rientra nella categoria delle stazioni digitali per la saldatura, ed ha una grande flessibilità perché è in grado di lavorare regolando la temperatura, che può essere impostata a partire dal valore minimo di 150 gradi, per arrivare fino a 450 gradi. Esprime una potenza, al massimo dell’utilizzo, di appena 50 Watt, e la regolazione della temperatura viene gestita da un pannello digitale, collocato accanto allo schermo, con un doppio tasto + e -.
Dallo schermo invece è possibile controllare la temperatura programmata, il valore di quella raggiunta durante il lavoro, insieme alle funzioni di saldatura e alle informazioni di varia natura. Lo strumento scalda velocemente, e si presenta molto leggero, appena un chilo e mezzo, ed estremamente agile, una qualità indispensabile per qualsiasi lavoro di precisione.
Questo però non gli impedisce di essere robusto, dalla presa ferma e precisa. Un saldatore, MKC WS-937, che restituisce a chi lo maneggia la sensazione di lavorare con uno strumento di alta professionalità, anche se il suo prezzo risulta perfettamente in linea con la fascia di riferimento. L’unica pecca è nello schermo, che è sprovvisto di retroilluminazione, e che pone qualche problema se si lavora in un ambiente particolarmente buio.
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Stazione saldante Lafayette SDD-9
Altra stazione saldante a stagno è SDD-9, dell’azienda americana Lafayette, fondata negli anni 50, e specializzata sia nel settore professionale che nell’hobbistica di alto livello. Questa stazione saldante è dotata di un ampio schermo, che si può richiedere anche nella versione retro illuminata, per il controllo costante dei parametri e delle varie fasi di lavoro. Anche in questa stazione è montato un pannello per la regolazione della temperatura con i tasti + e -, e la fascia disponibile va da 150 a 450 gradi, con la possibilità di regolare la gradazione in maniera abbastanza precisa. Lavora con la normale tensione domestica di 230 V, con i suoi 24 V alla punta saldante, e i 48 Watt di potenza massima.
Il supporto di lavoro è molto comodo, fornito di spugnetta per eliminare i residui di saldatura, e il materiale con cui è costruito è solido e resistente. Una delle caratteristiche estremamente positive di questa stazione è la grande flessibilità del cavo, che consente di lavorare senza impaccio anche per periodi abbastanza lunghi. Questa stazione saldante a stagno va a regime in 30 secondi, non surriscalda l’impugnatura, monta una grande varietà di punte, tutte perfettamente reperibili sul mercato hobbistico, e il suo prestazioni, nonostante le prestazioni di alta qualità, è perfettamente in linea con gli strumenti della sua fascia.
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Saldatore a stagno per le microsaldature a pistola JBC 55N
JBC è un’azienda che opera nel settore della saldatura professionale e si pone tra i marchi all’avanguardia del comparto, proprio per quello che riguarda l’aspetto tecnologico. Il suo successo infatti si basa su una politica di innovazione costante, massima efficienza e affidabilità totale, sia per quello che riguarda i prodotti che per quello che riguarda l’assistenza alla clientela. Ma il suo obiettivo principale, centrato in pieno, è sempre stato quello di garantire agli utilizzatori dei suoi strumenti, anche ai più esigenti, la completa soddisfazione dei risultati e delle performance delle sue attrezzature. Il suo reparto di ricerca, infatti, si è sempre distinto nelle tecnologie di saldatura maggiormente all’avanguardia, nel pieno rispetto delle normative. Uno dei prodotti di punta di JBC è proprio il saldatore a pistola auto alimentato 55N.
La caratteristica principale di questo strumento è il dispositivo di scorrimento automatico del filo di saldatura che lascia libera la mano che generalmente regge lo stagno. Un sistema basato su una bobina montata nella parte posteriore del saldatore e di un pulsante che fa scorrere il filo verso la punta man mano che si consuma. Non basta, perché su questo saldatore è anche possibile montare un’alimentazione esterna ad alta capacità, che consente lavorazioni di parecchie ore senza la sostituzione della bobina. Un sistema usato solo nelle apparecchiature professionali delle grandi officine.
Un’altra caratteristica di questa saldatrice è la sua totale compatibilità con le stazioni saldanti JBC, cosa che la rende in grado di essere usata insieme a tutta la componentistica professionale prodotta dall’azienda, facendola diventare una piattaforma di livello superiore alla fascia nella quale 55N viene normalmente collocata.
In dotazione comunque 55N monta una punta di saldatura C-20D, realizzata proprio per garantire una durata eccezionale, e lavora con un filo saldante di un millimetro di diametro, per lavori di grande precisione.
Per quello che riguarda il prezzo, invece, c’è da notare una certa differenza rispetto ai saldatori della stessa fascia, ampiamente giustificata però dall’affidabilità del marchio JBC e dalla ineguagliabile versatilità dello strumento.
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Come Scegliere Saldatore a Stagno
Tra le condizioni da valutare c’è la mole di lavoro che pensi di fare sopportare al tuo saldatore a stagno, quanto vuoi che sia resistente, se occorre che si riscaldi velocemente, e se la temperatura deve essere unica o gestibile con un termostato. Risulta essere importante anche che sia in grado di reggere le alte temperature a lungo e che sia dotato di un sistema di protezione che lo metta in stand by se si surriscalda. Risulta essere molto utile anche, in base al tipo di lavoro che pensi di fare, scegliere un saldatore a stagno che raggiunga la giusta temperatura, senza andare al di sotto, perché non riusciresti a fare bene il lavoro, o al di sopra, perché consumeresti energia elettrica inutilmente e rischieresti di bruciare i componenti. Infine il tipo di materiale da saldare potrebbe richiedere l’acquisto di un modello piuttosto che un altro.
Sul mercato si trovano numerosi modelli di saldatore a stagno. Il più diffuso è quello a penna, conosciuto anche come stilo, e risulta essere anche il modello più economico. Si tratta di un saldatore a stagno molto semplice, in cui c’è il manico isolante, il cavo di alimentazione, la canna di metallo con la resistenza, e la punta di ferro che, quando accendi il saldatore, si surriscalda e scioglie lo stagno. Questo saldatore a penna è uno strumento ottimo per fare piccoli lavori su fili di rame e circuiti normali, ma se devi lavorare sui circuiti stampati ti serve qualcosa di più professionale, come una saldatrice a pistola. Se invece hai deciso di fare delle saldature a stagno un lavoro a tempo pieno, allora puoi decidere di acquistare una stazione completa per la saldatura a stagno.
Quando acquisti una stazione completa per la saldatura a stagno hai a disposizione un piano di lavoro dedicato, insieme ad una serie di strumenti molto utili per saldare, come il supporto per il ferro che permette di regolare la temperatura della punta del saldatore, uno schermo per visualizzare contemporaneamente sia la temperatura che le altre funzioni di lavoro, come raffreddamento e ibernazione, insieme alla possibilità di mettere il ferro in stand by. Ma c’è anche la possibilità di scegliere una buona via di mezzo, e dotarsi del sistema completo per il saldatore a stagno, con il ferro, alcune punte di varia misura, rocchetti di stagno diversi come spessore e lega, la basetta in ghisa con le pinzette e la lente d’ingrandimento, un tubetto di pasta per saldare, tutti raccolti dentro una comoda valigetta da trasporto, utile soprattutto quando si deve conservare il saldatore a stagno, o trasportarlo fuori casa per fare qualche lavoretto altrove.
Non c’è dubbio che se il tuo obiettivo è quello di fare della saldatura a stagno un’attività professionale, quando andrai ad acquistarlo non baderai a spese e sceglierai il migliore. Ma nel caso del saldatore a stagno la regola del più caro potrebbe riservare due amare sorprese. La prima, come spesso succede, che prendi un attrezzo inutilmente sovradimensionato, la seconda, invece, è che non sia adatto al lavoro che ti sei preposto di fare. In ogni caso, se eccedi con la potenza, sprechi soldi ed energia elettrica, e rischi di non poter lavorare sui pezzi più sottili e delicati. Quindi, anche in questo caso, una corretta valutazione dello strumento, in base alle tue necessità, è indispensabile. Per farlo dobbiamo conoscere le caratteristiche di ciascun saldatore a stagno, e valutare le sue specifiche tecniche, tra cui quelle riguardanti la velocità con cui si scalda, il controllo della temperatura, la sua robustezza. La potenza media di un saldatore a stagno in genere è tra i 15 e i 30 Watt, e può essere tranquillamente collegato ad una presa di corrente dell’impianto domestico. Se invece cerchi un modello professionale ne puoi trovare anche da 100 Watt, con il regolatore di potenza, e lo schermo per controllare lo stato di lavoro. Ovviamente più in alto viene regolato il termostato, meno velocemente raggiunge la temperatura ottimale.
La temperatura ottimale, per sciogliere la lega di stagno e piombo che serve a saldare, si aggira intorno ai 300 gradi, anche se si parla comunque di un filo abbastanza sottile. Quando invece si deve lavorare con una lega dal diametro maggiore, rispetto al filo comune, le temperature di lavoro devono salire, in alcuni casi, anche a 500 o 600 gradi. Per questo i saldatori a stagno più comuni hanno gradazioni di calore che oscillano tra 300 e 500 gradi. Questo non toglie che, se devi fare lavori di tipo diverso e intervenire su delle schede particolari o su dei circuiti stampati, è meglio prendere un saldatore a stagno che ti consenta di regolare la temperatura e lavorare con un calore più basso. Quindi dovrai scegliere un saldatore a stagno che sia dotato di un regolatore digitale, o anche manuale se preferisci, e che ti permetta almeno di impostare la temperatura all’inizio del lavoro, anche se la soluzione ottimale è avere sul manico un pulsante che ti consenta di regolarlo mentre stai lavorando. Un altro elemento del saldatore che va considerato è il puntale.
Il puntale del saldatore a stagno è quel pezzo di ferro che sta in cima alla canna che contiene la resistenza. Nei saldatori più economici è unico, incastrato nella canna di metallo, o fermato con un paio di viti. In molti saldatori invece è possibile montare alternativamente dei puntali diversi, a seconda del tipo di saldatura da fare. Sono disponibili modelli più o meno grandi, con la punta a taglio o a spillo, e possono essere dritti, oppure piegati a 30 o a 45 gradi, per facilitarne la manovrabilità durante la fase di incollaggio. Alcuni saldatori per lo stagno hanno un puntale in ferro, e si surriscaldano molto lentamente, altri più efficienti invece montano dei puntali in rame, rivestiti di una lega al nickel cromo. Questi puntali si riscaldano velocemente, e mantengono più a lungo la temperatura ottimale, per liquefare e mantenere fuso lo stagno.
Stagno per la Saldatura
Il saldatore a stagno effettua il suo lavoro squagliando lo stagno. Lo stagno per le saldature, nella maggioranza dei casi, è una lega nella quale la percentuale di stagno presente non supera il 60% mentre il rimanente 40% è piombo. Ci sono però dei casi particolari in cui la saldatura va fatta a temperature più basse, e si usa un filo di stagno nel quale, oltre al piombo, è stata aggiunta anche una piccola percentuale di argento o di rame. Questi metalli, infatti, fondono intorno a 190 gradi ed hanno una capacità trasmissiva altrettanto buona, che è importantissima quando si tratta di effettuare saldature su dei conduttori elettrici. Una soluzione alternativa, che è possibile adottare quando bisogna saldare a temperature ridotte, può essere quella di cambiare le proporzioni della lega, favorendo la quantità di stagno di 3 o 5 punti percentuali, e portando a 180 gradi la temperatura di fusione.
Una volta stabilito quale tipo di filo prendere bisogna scegliere la confezione adatta. Alcuni tipi di saldatori a stagno hanno anche il tira filo incorporato, per cui la soluzione più comoda è certamente il rocchetto, da montare sulla pistola per farlo scorrere mentre lavori, usando il pulsante sul manico del saldatore. Nel caso invece del saldatore privo di trascina filo, puoi decidere se prelevare dal rocchetto il pezzo di stagno che ti serve, o prendere delle bacchette dritte che sono più facili da maneggiare. A questo punto non ti resta che scegliere lo spessore del filo in base al materiale da saldare. Le confezioni più comuni hanno spessori che vanno da un minimo di 0,7 mm a 1,5 mm. Se invece hai bisogno di lavorare su dei collegamenti molto sottili, allora dovrai cercare il filo per circuiti stampati e piste di rame, come quella degli sbrina lunotti per auto, per esempio, che, oltre ad essere più sottile, è anche dotato di un’anima di resina, che fonde insieme allo stagno, e migliora la conduzione degli elementi saldati.
Purtroppo ci sono alcune saldature talmente complicate che non sempre riescono a pennello, neanche ad un saldatore esperto, ed alcuni supporti, come i componenti elettronici di un elettrodomestico o di un computer, non possono essere gettati via se si fa un errore, ma vanno recuperati. Per fortuna il saldatore a stagno può funzionare anche come dissaldatore e, a meno di danni irreparabili, farti tornare al punto di partenza, eliminando la colatura di stagno sbagliata. Anche questa è un’operazione delicata, ma meno impegnativa della saldatura, perché bisogna scaldare lo stagno da togliere, o almeno la parte più rovinata, e aspirarlo con una pompetta adatta, oppure scioglierlo, e poi farlo coagulare intorno ad una apposita bacchetta per dissaldature.
Saldatori a Stagno più Venduti
Mettiamo a disposizione un elenco dei modelli di saldatore a stagno più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.
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