In questa guida spieghiamo come scegliere la migliore saldatrice a punti.
Tra i vari sistemi per saldare troviamo quello chiamato a punti che, a differenza degli altri tipi di cucitura, fonde e unisce i due elementi da saldare soltanto in alcuni punti.
Questa tecnica viene usata per saldare uno sull’altro due elementi, generalmente due lastre o due fettucce di metallo, che hanno uno spessore complessivo tra i 4 e i 10 millimetri. Le lastre devono essere dello stesso materiale, o di due materiali il cui punto di fusione sia identico, o molto vicino.
Le saldatrici a punti professionali arrivano a saldare anche quattro lastre sovrapposte, ma generalmente l’operazione viene limitata a due elementi.
Recensioni Migliori Saldatrici a Punti
Vediamo quali sono le migliori saldatrici a punti disponibili sul mercato.
Saldatrice Telwin Modular 20 TI
La saldatrice Modular 2o TI di Telwin è una saldatrice a punti portatili, ma che offre prestazioni che la rendono molto utile e funzionale anche in una piccola officina.
Tra l’altro è anche molto facile impostare i parametri di lavoro grazie al suo innovativo sistema di controllo, Fuzzy Logic, molto semplice ed intuitivo, oltre che in grado di garantire il massimo della qualità del punto di saldatura possibile per queste saldatrici.
La corrente e il tempo di saldatura vengono regolati automaticamente in funzione di due parametri, metallo e spessore, ed è possibile saldare sia in continuo che in pulsato.
Saldare in pulsato, tra l’altro, garantisce una maggiore tenuta quando si lavora su materiali malleabili e con un grado di snervamento elevato.
La capacità di serraggio è regolabile e varia tra i 40 e i 120 chili, con bracci da 12 centimetri.
Telwin Modular 2o TI è davvero molto maneggevole, grazie al maniglione robusto e perfettamente isolato, e al suo peso di 10 chili estremamente contenuto.
Come tutte le saldatrici di questa fascia funziona a 230 Volt, mentre la potenza massima che può assorbire è di 13 kW. Il suo circuito è dotato di protezione termostatica, la sua massima tensione a vuoto è di 2,5 Volt, mentre la corrente di puntatura può arrivare fino a 6300 A.
Telwin Modular 2o TI salda fino ad un massimo complessivo di 4 millimetri.
Ultimo aggiornamento 2024-10-13 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Saldatrice Telwin Alucar 5100
Anche Telwin Alucar 5100 è una saldatrice portatile molto pratica da usarem ma capace di fornire prestazioni di tipo professionale.
Questa puntatrice è in grado di lavorare egregiamente su tutti gli acciai, anche inossidabili e trattati in bagno galvanico, e altri metalli, come ottone, alluminio e alcune leghe, sempre che le superfici siano assolutamente prive di residui di vernice, aloni ossidativi o tracce di ruggine.
Il suo generatore di corrente funziona a scarica capacitiva garantendo una qualità di puntatura molto elevata. Questo perché l’operazione di saldatura viene effettuata ad una velocità e ad una temperatura talmente alte da riuscire a mantenere inalterati i materiali, conferendo al punto di saldatura un aspetto perfettamente privo di aloni, sbavature o bruciature.
Questa saldatrice a punti è un’ottima macchina per hobbisti che può essere usata anche in casi di grande pulizia e precisione, come le operazioni di lattoneria sulle auto.
Nonostante le sue prestazioni di eccellente livello qualitativo, la saldatrice a punti Telwin Alucar 5100 può essere collegata alla corrente di casa, con un normale contatore di 3 kWh, pesa meno di 12 chili, ha una dotazione completa di pistola, cavo di massa con morsetto e gli accessori di base, assorbe al massimo un quarto di kW e può saldare uno spessore complessivo di 4 millimetri.
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Saldatrice Deca SW16 Basic Evo
La saldatrice a punti Deca SW16 Basic Evo appartiene ad una fascia qualitativamente superiore, nonostante sia tra quelle che lavorano con una normale corrente di 230 Volt in ingresso. Anche questa macchina può essere catalogata tra le saldatrici portatili, dato il suo peso di circa 20 chili, anche se la sua maneggevolezza non il massimo.
In compenso le sue caratteristiche la collocano tra le attrezzature di fascia media. Infatti, in questa saldatrice a punti, la regolazione dei tempi e della potenza può essere impostata automaticamente, insieme alla tipologia di saldatura, se continua o pulsata, grazie ad un processore dedicato. Basta selezionare il tipo di materiale e lo spessore, e il chip imposta i parametri.
Ma c’è di più, perché Deca SW16 Basic Evo mette in dotazione anche un’utilissima tabella parametri, compilata in base ai materiali e ai tipi di saldatura, al fine di ottenere il massimo della qualità.
Nella dotazione sono compresi, di serie, i cavi di saldatura lunghi due metri, morsetto e pistola, insieme ad una punta per martello Studder, un mandrino per rondelle a tre punte ed un elettrodo per rondelle.
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Helvi Spot Car Alu
La saldatrice a punti per alluminio Helvi Spot Car Alu è stata progettata proprio per le saldature su lamine di alluminio ed usa il sistema a carica capacitiva.
Ottima per le riparazioni veloci sulle carrozzerie auto, questa puntatrice rientra tra le attrezzature di tipo professionale, anche se è possibile spostarla fuori dall’officina grazie al suo peso di 20 kg e alla sua comoda maniglia di trasporto.
In più questa saldatrice è stata dotata di un sistema di sicurezza, che ti consente di lavorare sulle carrozzerie delle auto senza rischiare di danneggiare la centralina a causa di una dispersione accidentale.
Infine è anche in grado di saldare i prigionieri di alluminio di varie misure, da M3 a M8.
La regolazione dei parametri di questa saldatrice a punti è estremamente facile e grazie al suo schermo le misure impostate sono visibili anche a distanza.
La sua dotazione è completa di tutto ciò che occorre per iniziare da subito ad usarla, dai consumabili alla pistola.
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Come Funziona la Saldatrice a Punti
Per saldare solo in alcuni punti bisogna usare una puntatrice, cioè una saldatrice a punti, che utilizza un sistema a resistenza.
La saldatura a resistenza sprigiona, grazie al suo circuito elettrico, un calore molto meno elevato di quello sprigionato dalla saldatura ad arco, e lo applica solo nei punti in cui gli elettrodi si appoggiano sulle superfici da saldare.
Cerchiamo di capire meglio la differenza tra la saldatrice ad arco e quella a resistenza.
La saldatrice ad arco crea appunto un arco voltaico, paragonabile ad una fiammata, tra l’elettrodo e la superficie da saldare. Questa fiammata liquefà le due parti del metallo che poi, raffreddandosi, diventano un unico pezzo.
La saldatrice a resistenza invece tocca fisicamente il metallo in un punto, o, meglio, tocca nei due punti dell’asse, e riscalda solo quello, fino a quando la lastra non si salda con quella sottostante.
Gli elettrodi sono costituiti da due bracci di rame che terminano con due punzoni che premono sul punto da saldare, sia sopra che sotto.
Quando accendi la saldatrice a resistenza si crea un calore localizzato, proporzionale alle resistenze dei metalli, che liquefà solo quella piccola porzione, premuta tra gli elettrodi.
Questo avviene grazie al fatto che il calore, che fa liquefare i metalli, inizia dall’interno e poi procede verso i punzoni degli elettrodi.
Quando tutto il canale è liquefatto, gli elettrodi vengono raffreddati e fanno solidificare il punto di saldatura.
Ovviamente devi posizionare gli elettrodi solo dopo che le lastre sono state adeguatamente preparate e sovrapposte.
La preparazione delle parti da saldare è un’operazione molto delicata, perché se ci sono tracce di ruggine o vernice, la saldatura a punti si riempie di aria e non dura. E comunque, per quanto gli elettrodi creino una notevole pressione su ambo i lati dei due fogli, la superficie interna deve consentire il contatto senza che si frappongano in mezzo nessun detriti.
Le due lastre di metallo quindi, pulite e levigate almeno nei punti di saldatura, vanno accostate perfettamente, bloccate, e, solo dopo, dovrai posizionare gli elettrodi di rame.
A questo punto puoi accendere la saldatrice, dopo avere regolato correttamente i parametri e cominciare a saldare le due lastre, o i due elementi, per punti, spostando i due elettrodi solo dopo che sono state raffreddate, e solidificate, le porzioni via via interessate.
La corrente ovviamente viene utilizzata punto per punto, e solo il tempo necessario per completare il processo di saldatura, che dipende dallo spessore delle lastre ma che, generalmente, non supera un paio di secondi.
Come Scegliere Saldatrice a Punti
Ovviamente la prima caratteristica da valutare è la potenza che è in grado di sprigionare la saldatrice a punti e, di conseguenza, il suo assorbimento quando la resistenza è al massimo del suo potenziale.
Potenza che va regolata in base allo spessore delle lastre da saldare impostando l’intensità necessaria sul suo amperometro.
Più è potente la puntatrice, più aumenta lo spessore che è possibile saldare. Per i modelli meno potenti si tratta in media di un paio di millimetri, quattro al massimo. Per quelle professionali invece si può arrivare anche ai 10 millimetri.
La saldatrice a punti, a differenza della saldatrice ad arco, non lascia un segnale particolarmente visibile, come il cordone causato dal bagno di saldatura, ma fa intravedere una piccola ammaccatura, una sorta di piccola borchia, sia sulla superficie superiore che quella inferiore, corrispondente al punto dove le lastre si sono unite.
La sua forma dipende sia dai tempi più o meno prolungati di imposizione degli elettrodi che dal calore che dalla velocità di raffreddamento del canale liquefatto. Per questa ragione, la cosa migliore, dovendo scegliere una saldatrice a punti, è di dividerle in due tipologie, e cioè quelle portatili, più piccole e maneggevoli, ma meno potenti, e quelle da officina.
Vediamo le differenze.
-Puntatrici portatili. Le puntatrici portatili sono perfette per saldature a punti su un paio di lastre che siano spesse non più di 2 millimetri ciascuna. Inoltre, sono molto comode per piccoli lavori fuori officina, anche in ambienti esterni, portandosi dietro un generatore adeguato.
Quando però si parla di ciclo di saldatura, lavorare con le puntatrici portatili costringe a tempi di raffreddamento abbastanza lunghi rispetto ai tempi di attività, sia per la minore potenza, che in questa macchina viene sfruttata al massimo, che perché gli elettrodi sono privi di circuito di raffreddamento.
-Puntatrici da officina. Le puntatrici da officina, chiamate anche puntatrici fisse, sono pesanti e difficili da spostare, ma hanno prestazioni decisamente superiori.
Per iniziare, sono capaci di saldare anche 4 lastre sovrapposte, per uno spessore complessivo di 10 millimetri. Hanno una capacità di sviluppare calore superiore rispetto alle portatili e i loro elettrodi vengono raffreddati ad acqua con un circuito forzato, in modo da poter assorbire più velocemente il calore del canale di saldatura. Questa caratteristica permette di lasciare un segno meno evidente, e consentire un ciclo di lavoro decisamente più lungo delle puntatrici piccole. Anche il serraggio degli elettrodi sulle lastre è più energico rispetto alle portatili, perché oltre al classico sistema meccanico, le più professionali adottano il sistema idraulico o quello pneumatico.
Da considerare sono anche i materiali che si possono saldare con la saldatrice a punti
La saldatrice a punti salda liquefacendo gli strati di metallo partendo dal centro del canale individuato dal punto e muovendosi verso l’esterno. Più uniforme è questo processo, più la saldatura è omogenea e solida. Questo può succedere solo se il metallo delle due lastre ha lo stesso punto di fusione. Ecco perché, in genere, si saldano a punti lastre dello stesso metallo e dello stesso spessore.
Per la stessa ragione, però, si possono saldare anche metalli diversi, sempre che fondano alla stessa temperatura o, per lo meno, la differenza non sia significativa.
In caso contrario il metallo col punto di fusione più basso liquefarà prima e non consentirà la miscela dei liquidi.
Infine, per saldare a punti gli acciai e l’alluminio, la saldatrice dovrà essere capace di regolare con estrema precisione la pressione agli elettrodi, la temperatura da sviluppare e il tempo di lavoro. Per questi lavori di precisione, tra l’altro, non esiste un manuale per impostare i parametri e bisognerà fare affidamento sull’esperienza o fare delle prove su dei materiali di scarto.
Parametri fondamentali, da valutare quando si sceglie una saldatrice a punti, sono tensione, potenza e ciclo di lavoro. La tensione delle saldatrici portatili generalmente è sui 230 Volt, ed è possibile usarle con un contratto di tipo domestico. Le puntatrici professionali invece assorbono almeno 400 Volt ed hanno bisogno di un contratto diverso.
Ovviamente anche la differenza di ciclo di lavoro, valore che si esprime in percentuale sull’amperaggio necessario per il funzionamento e permette di valutare i tempi di utilizzo e quelli di raffreddamento, influisce sulla velocità di esecuzione dei lavori.
Saldatrici a Punti più Vendute
Mettiamo a disposizione un elenco dei modelli di saldatrice a punti più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti presenti nella lista è possibile leggere le opinioni dei clienti.
Ultimo aggiornamento 2024-09-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API